Dove i guanti si fanno a mano da più di cent’anni. È il 1923 quando Gennaro Squillace fonda Omega nella città un tempo conosciuta come la capitale del guanto, nel quartiere Sanità. A Napoli l’accoglienza è di Alberto Squillace, quinta generazione di maitre gantier di famiglia. Un percorso che inizia dalla concia alle pendici del Vesuvio e continua nella selezione di pelle pregiata come l’agnello plongè, il peccary, il carpinchos e il cervo. Poi il taglio (senza sprechi) nel laboratorio sui tavoloni di legno che portano ancora i segni degli attrezzi di un secolo di mestiere, fino alla cucitura delle fodere in seta e cachemire. Sono oltre venticinque i passaggi necessari per realizzare un guanto a forma d’arte secondo l’unità di misura in pollici francesi (per cui ogni pollice equivale a un dodicesimo di piede di Carlo Magno). Tra i disegni per gli ultimi modelli, i progetti in corso per le maison d’alta moda o le spedizioni pronte per il Giappone fino alle fotografie di famiglia appese alle pareti. Il fascino di Omega è tutto al quarto piano del numero 12 di via Stella.