Barena Venezia, Cini Venezia e Tabarrificio Veneto
Via Meucci, 16, Mirano (Venezia)
Tabarrificio Veneto
Laboratorio / Atelier Moda
In principio fu il tabarro: era un ricordo d’infanzia, e insieme era lo stile di un capo che non conosce tempo ma solo storia. Quel mantello a ruota, tanto malandrino quanto elegante, doveva vivere nuove stagioni: ed è stato così che nel 1974 Sandro Zara, a Mirano nell’entroterra veneziano, ha creato il Tabarrificio Veneto affiancandolo alla sua già avviata Artigiana Sartoria Veneta. Da allora il tabarro ha ripreso vita e si è posato sulle spalle di uomini e donne di ogni età: eleganti, intellettuali, creativi, alternativi. Accanto al Tabarrificio, oggi altre due realtà portano avanti il nome della famiglia e la maestria del Made in Italy: con la seconda generazione ad affiancare il fondatore (e mentre la terza già si affaccia) nel 1993 è nato il brand Barena, al quale negli anni Duemila si è aggiunto lo straordinario archivio del Lanificio Cini. Tutto nel segno dell’alto artigianato nella moda e dell’esaltazione di un territorio che ispira bellezza e restituisce la qualità preziosa del saper fare.
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Tabarrificio Veneto
Via Meucci, 16, Mirano (Venezia)
Tre realtà in una, due generazioni all’opera, e nel Dna l’istinto per l’eleganza e per la qualità. Quella della famiglia Zara è una storia d’impresa e di radici. Assieme al fondatore Sandro Zara, vi lavorano i figli Enrico, Francesca, Giovanni e Davide. Tutta la produzione è Made in Italy, e quando non è realizzata direttamente in sede è affidata a una rete di artigiani “a chilometro zero”. Visitare l’azienda a Mirano è un po’ come aprire uno sconfinato guardaroba, nel quale i capi che hanno fatto la storia si affiancano a interpretazioni molto contemporanee.
Nel Tabarrificio nasce il mantello che vive un nuovo splendore, grazie all’intuizione di Sandro Zara che ha voluto riproporlo: ogni tabarro, rispettando la tradizione, ha una sola cucitura ed è realizzato a mano dalle sarte che ne modellano la ruota su grandi tavoli. Il fondo è tagliato a vivo e ogni esemplare è numerato, ma il vero segreto sta nella qualità del tessuto.
Ed è questo aspetto a legarlo a Barena, seconda creatura della famiglia. Prende il nome da quella che Sandro chiama “la cenerentola di Venezia”, terra di laguna dagli inconfondibili colori e di natura senza uguali. Barena è sintesi di tradizione e creatività: qui, partendo da una costante ricerca di materiali unici, nascono dal disegno e prendono forma le collezioni per uomo e per donna, nelle quali si tocca con mano la differenza tra la moda e lo stile, tra ciò che passa e ciò che invece è destinato a restare per qualità, praticità ed eleganza. E per l’ispirazione, che traduce nel contemporaneo modelli originali dei primi del Novecento, provenienti dal ricco archivio del brand.
Oltre al Tabarrificio e a Barena, i visitatori di ApritiModa potranno scoprire anche l’archivio del Lanificio Cini, una vera e proprio biblioteca dei tessuti: in grandi volumi sono conservati tutti i campioni della storica azienda, donati da Giorgio Zava a Sandro Zara. Un patrimonio inestimabile, da cui è nata la collezione di abbigliamento Cini, che Sandro Zara, talento che non si esaurisce, disegna con il giovane nipote Vittorio, la terza generazione che si affaccia in azienda
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