A Verona, dove il dettaglio diventa alta moda

Il laboratorio: tra fiori in tessuto e strumenti antichi

20 settembre 2023

Tutto è iniziato con l’uncinetto. Una tradizione familiare nella sartoria e pellicceria nel cuore di Verona. Una passione per i cappelli e la capacità manuale di creare meravigliosi dettagli per impreziosire e rendere unici capi di alta moda. Il Laboratorio di Alessandra Broggiato è una fucina di idee creative, strumenti e saper fare artigianale. Anzi, “artigner” come si definisce lei: una via di mezzo tra la professionalità dell’artigiano e quella di un designer. «A diciassette anni ho iniziato a fare i primi cappellini all’ uncinetto, mio padre era l’unico a credere in me», racconta Broggiato. «Nel 1995 sono andata con la mia valigetta e le mie creazioni da uno dei più grandi stilisti di alta moda di Milano. È diventato il mio primo cliente e non mi ha più lasciato. Poi ho aperto un piccolo negozio vicino all’Arena di Verona».

Nel 1995 fonda «Il Laboratorio», all’inizio un piccolo spazio, oggi 600 metri quadri alle porte della città veneta in cui si creano magie: dai mughetti richiesti dalle case di alta moda francesi: «anche se a Parigi c’è una realtà importante che li produce, li ordinano a noi», sottolinea Broggiato. Poi cerchietti, petali, fiori e tutti gli accessori che trasformano un abito, una scarpa o un cappello, in un’opera da indossare. Non solo un ambiente dove si produce: nel Laboratorio anche un negozio e una sezione dedicata alla formazione dove si fanno corsi di modisteria. Intorno, i protagonisti: gli strumenti del mestiere e le forme per i cappelli recuperati con pazienza dai primi anni Duemila. «Sono gli stessi che si usavano negli anni Trenta, hanno un grande valore». «Ho imparato a fare i fiori da una signora che li faceva a casa», racconta Broggiato. «Utilizziamo stampi originali in ferro e bronzo, siamo in pochissimi in Italia ad averli». La creazione segue delle fasi ben precise: «inizia tutto dall’incontro con lo stilista, un contatto diretto che dopo anni di collaborazione diventa complicità e da un semplice schizzo su carta si arriva a capire come sarà nella realtà». 

Dopo aver scelto il tessuto inizia la lavorazione e poi la colorazione a mano. L’ispirazione viene dalle dive come Audrey Hepburn e da personaggi come Charlie Chaplin. «Ogni fiore, ogni petalo, ogni capo ha il suo momento magico. È difficile per me trovare quale sia la creazione che preferisco. È un lavoro che nasce tra le tue mani e diventa grande, diventa bello». Il Laboratorio: «è un cassetto antico in cui ho unito attività di altre aziende alla mia», spiega Broggiato, che negli ultimi trent’anni ha rilevato aziende artigianali che dovevano chiudere, recuperando gli strumenti del mestiere. L’ultima a Scampia, una realtà in cui si realizzavano fiori in seta, lo scorso giugno. Dentro al laboratorio lavorano sei persone insieme ad Alessandra. «La mia squadra è fatta di meravigliose donne, senza di loro non sarei arrivata dove sono», racconta Broggiato che nel 2018 è stata premiata a Montecitorio con lo Standout Woman Award, un riconoscimento per le Pari Opportunità promosso dal Governo, per essersi distinta in vari settori di business. 

«Io mi sono chiesta perchè. Lavoro nel lusso e faccio la mia parte, mi dicevo. Mi hanno spiegato che la motivazione era per la mi forza e per aver creduto talmente in me stessa che sono arrivata ad avere un’azienda, per di più di sole donne». 

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