Tuscany: a tour of savoir-faire excellence

Dal cuore di Firenze ai borghi medievali

Journey

19 ottobre 2023

Tra il fascino delle vie e i cortili dei palazzi di Firenze e il Lungarno, fin sopra le colline che circondano la città toscana. Una deviazione verso il polo dei tessuti di Prato e poi i borghi di Stia in provincia di Arezzo e Signa, dove il cappello di paglia è un patrimonio. Il viaggio alla scoperta delle bellezze del saper fare made in Tuscany vi aspetta durante ApritiModa il prossimo 21 e 22 ottobre. 

Se vi interessa come nascono i tessuti è obbligatorio iniziare il percorso dall’Antico Setificio Fiorentino, nel quartiere di San Frediano, tra rampicanti sui muri e preziose sete al suo interno. Qui, nello spazio rilevato da Stefano Ricci, si respira un’atmosfera quasi sacra nel movimento e nel ritmo battente dei telai del 1700, dove ancora oggi si lavora con rocchetto e tanta pazienza. La chicca che vi aspetta è l’orditoio realizzato su disegno originale da Leonardo da Vinci, il cui schizzo si trova nella collezione privata della famiglia reale inglese. Un percorso all’insegna di come si tesse attraverso telai manuali in legno è quello previsto alla Fondazione Arte della Seta Lisio, in via Fortini, tra le colline alle porte di Firenze. Le maestre tessitrici e i tessitori danno vita a broccati e preziosi tessuti in seta utilizzando anche filati d’oro e d’argento. Oltre a ciò che viene realizzato anche per i le più importanti maison della moda troverete anche un’ampia collezione di tessuti antichi, una biblioteca esclusiva che tramanda l’attività della manifattura a telaio. 

Di nuovo in centro, nel cuore del Borgo Santa Croce: qui vi aspettano profumi, saponi ed essenze floreali che non potrete dimenticare. Da Aquaflor si scopre come si realizza un profumo fatto su misura, quali spezie e quali petali vengono usati dal naso per personalizzare questa esperienza. Sotto i soffiti a volta banconi in legno pieni di boccette colorate, quasi da sembrare la bottega di un alchimista. Nelle cantine, invece, il laboratorio dove nascono i profumi artigianali. 

Se la vostra passione è invece la lavorazione della pelle e la trasformazione di questa in scarpe su misura realizzate a mano, dovete andare al numero 2 di via San Niccolò, nel quartiere dell’Oltrarno. In una ex chiesa sconsacrata del 1439, i maestri calzolai di Stefano Bemer, muniti di grembiule e attrezzi del mestiere, partono dalla forma del piede e arrivano alla calzatura perfetta.

Oltre al cuoio, ci sono i tacchi, le scarpe indossate dalle dive di Hollywood e che hanno stregato generazioni. A Sesto Fiorentino, a pochi chilometri dalla sede storica di Palazzo Spini Feroni a Firenze, si trova l’Archivio della maison Ferragamo. Qui si custodisce il patrimonio conservato da generazioni a partire dal fondatore, Salvatore Ferragamo. Un’inestimabile raccolta di documenti, fotografie, filmati, disegni, prototipi e, soprattutto, prodotti che raccontano la storia dell’azienda tramandando alle future generazioni la tradizione e i valori del brand. In occasione di ApritiModa, l’Archivio Ferragamo apre le sue porte con una speciale visita guidata. I visitatori avranno accesso ad un luogo solitamente a disposizione degli uffici creativi interni e di studiosi di storia della moda e potranno scoprire l’ingegno di Salvatore Ferragamo e il prezioso saper-fare, ieri come oggi, cardine del Made in Italy.

Sempre in tema pelle, ad Impruneta, vi aspetta il laboratorio e spazio creativo di Giorgio Linea. Barbara Ricchi e la sua squadra vi aspettano tra i grandi tavoli di lavoro. Cuoio, legno, spazi verdi e giochi di luce vi accoglieranno mentre la pelle lavorata dalle mani degli esperti, diventa un’opera d’arte.  

Se vi interessa uno degli stilisti che ha segnato la moda del made in Italy nel mondo, l’appuntamento è in Lungarno Guicciardini, in uno dei palazzi appartenuti ai Medici. Nel palazzo si trova il quartier generale di Enrico Coveri e il racconto del suo passato, presente e futuro. Dala sartoria dove ancora oggi le sarte trasformano abiti in divertenti giochi di paillettes alla lavorazione a maglia. Uno spaccato di storia della moda, nell’introduzione al percorso.   

L’arte e la delicatezza della lingerie di alta moda apprezzata dalla duchessa di Kent, da Paola del Belgio e da Jane Fonda la trovate in Via delle Belle Donne, nel cuore della città da Loretta Caponi. Ricami, sete, pizzi e dettagli unici vi aspettano all’interno del laboratorio che realizza anche biancheria per la casa. Nell’atelier invece, la collezione privata di migliaia di pezzi, dal 1500 al 1960. 

Se sostenibilità, riciclo, economia circolare e rigenerazione dello scarto della moda e dei tessuti sono di vostro interesse, la magia di Rifò Lab fa il vostro caso. Nel cuore del distretto pratese, presso la Nuova Fratelli Boretti vi aspettano montagne di tessuti in lana che saranno destinati a diventare molto altro. Un viaggio attraverso il recupero dei materiali e il loro processo di lavorazione.

Per i più curiosi, il Museo del Tessuto di Prato, raccoglie la memoria storica del territorio, l’operosa attività dei suoi abitanti e un’immensa collezione di tessuti: dai più antichi (del III secolo) ai più lontani (dello Yemen) fino alle nuove fibre. È il più grande centro culturale d’Italia dedicato alla produzione tessile. Al Museo dell’Arte della Lana di Stia, in provincia di Arezzo, le fibre naturali si toccano mentre il sistema di turbine ad acqua nell’opera di archeologia industriale della ex Fabbrica vi affascinerà per la complessità del passato e per il grande restauro che ha valorizzato la struttura nel 2007, trasformandola in un piccolo acquarello da vivere. 

Per chiudere l’esperienza toscana, un’eccellenza tutta italiana. A Signa, nella cittadella medievale, troverete il Museo Civico della Paglia. Una storia tutta da svelare: dal suo inizio durante il Granducato fino all’approdo oltre oceano. Artigianato unico al mondo racchiuso in un piccolo museo irripetibile. 

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