Un ragazzo originario di Musso, paesino sul lago di Como, lavora per un commerciante tedesco che distribuisce materiale ottico. Nel 1919 si innamora di una giovane milanese, vorrebbe sposarla, ma questo non è possibile perché «non può mantenerla». Non è l’inizio di un romanzo, ma l’origine di Salice, l’azienda che Vitaliano Salice fondò per poter dimostrare alla famiglia della sua futura sposa che poteva farcela. Oggi è un simbolo del made in Italy tra gli accessori sportivi, dopo oltre un secolo dalla sua fondazione. 

«Oggi siamo in gara con: sci alpino, sci fondo, sci alpinismo, snowboard, biathlon, ciclismo da strada, motocross, skiroll, ki-tesurf, enduro, supermoto, mountain bike», spiega Anna Salice. A fare la differenza sono la cura per i dettagli, dal disegno alla realizzazione fino all’assemblaggio del prodotto, che come da tradizione, prevede ancora passaggi a mano. Tutta la produzione: «e questo mi rende fiera», sottolinea Anna Salice, ha portato i colori della nostra bandiera (il rosso, il bianco e il verde del logo) in tutto il mondo, senza mai dislocare la fabbrica o produrre all’estero.