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Loretta Caponi

Via Delle Belle Donne, 28/R, Firenze (Firenze)

Loretta Caponi

Moda

Aprirà al pubblico il laboratorio (850 mq nel vecchio cuore di Firenze, in Via delle Belle Donne) dove nasce la lingerie di alta moda scelta dalla duchessa di Kent, da Paola del Belgio, da Jane Fonda, da emiri, rock star ecc. attratti dall’arte del ricamo di origine ottocentesca applicata a capi unici e preziosi. E poi ci sarà l’incanto della biancheria per la casa, le sete, i lini, usata dalle famiglie reali di tutto il mondo (Windsor, Orange-Nassau, Borbone) e dai Rockefeller, dai Rothschild, dai Kennedy, dai Getty. Nell’atelier c’è la collezione privata di migliaia di pezzi che vanno dal 1500 al 1960.

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Loretta Caponi

Via Delle Belle Donne, 28/R, Firenze (Firenze)

Una storia che fonde arte e artigianato italiano. Quella di Loretta Caponi, la leggenda del ricamo italiano nata nel 1924 a Fiesole. Loretta aveva solo 9 anni quando, con grande passione, dimostrò il suo amore per quel mestiere.  Nel 1967, forte del suo crescente successo, Loretta inaugura il suo primo atelier a Borgo Ognissanti, Firenze, dove inizia ad impressionare i primi clienti con la realizzazione di vari capi d'abbigliamento tra cui l'iconica camicia da notte a collo alto che tutt'ora rappresenta l'identità del marchio. Il suo tocco innovativo? Motivi colorati, strisce o fiori, molto diversi dai toni pastello tanto in voga al momento.  Nel 1967 tra i primi clienti degni di nota di Loretta in visita al suo atelier c'era Paola Ruffo di Calabria, principessa di Liegi e futura regina del Belgio.  Nei successivi 50 anni Loretta conquisterà un folto gruppo di seguaci e fedeli ammiratori che la ingaggeranno per la realizzazione di preziosa biancheria su misura e per lingerie realizzata con i materiali più pregiati, tra i quali: la famiglia Kennedy, Gettys, Rothschilds e Rockfellers, ma anche famiglie reali come Windsor, Borbone e Orange Nassau. 

Loretta, scomparsa nel 2015, ha lasciato un'eredità ambiziosa che si proietta verso il futuro sotto la guida della figlia Lucia Caponi, Creative Director, e del nipote Guido.

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