Quei fazzoletti che parlavano d'amore

29 settembre 2025

C’è stato un tempo in cui i colori erano parole. Silenziose e potentissime, si facevano sentire dagli occhi e soprattutto dal cuore. Accadeva nei Paesi dell’Est europeo, dove le donne erano chiamate a un duro lavoro, in famiglia e nei campi. Il capo di abbigliamento più prezioso (e utile) per loro era il grande fazzoletto quadrato di cotone con il quale proteggevano i capelli.  Così utile e prezioso che ne possedevano più di uno; i tempi non sono poi così lontani, perché arrivano fino agli anni Sessanta del Novecento; ma lontanissimi sono il contesto politico ed economico, e la condizione sociale, quella della donna in particolare. Non c’era, ad esempio, la possibilità di lavare di frequente i capelli, e dunque proteggerli con il fazzoletto durante i lavori in casa e fuori era naturale; non c’erano nemmeno frequentazioni così libere, ed era per questo che, attraverso i colori, quei fazzolettoni parlavano.

Non c’erano mai sulla testa delle bambine e delle ragazzine; ma nel momento in cui si diventava donne era regola portarli. Sui capelli delle più giovani, i colori erano sgargianti, un messaggio chiaro per dire che si era aperte al corteggiamento. Colori vivaci ma più smorzati stavano a indicare che l’età era ancora giovane ma la condizione era cambiata: il corteggiamento era andato a buon fine e la ragazza era sposata. Via via che gli anni passavano, i colori si facevano più cupi così come sotto il cotone i capelli perdevano lucentezza e spuntavano i primi fili grigi. Un fazzolettone nero su abiti altrettanto neri indicava la vedovanza, ma le cose potevano cambiare. Passato il periodo del lutto stretto, la donna poteva “macchiare” di punte di grigio il suo fazzoletto, e anche questo era un messaggio.

Mese dopo mese, poteva indossare un foulard nero a pois bianchi, per arrivare a quello bianco a pois neri: ed era a questo punto che la donna, senza parlare, dichiarava finito il tempo del lutto e faceva capire che un corteggiatore non sarebbe stato inopportuno; chissà, forse sarebbe stato addirittura accolto.

Disegni e colori parlavano di status, appartenenza, religione ma molti mariti, padri e fratelli erano marinai; e se tornando da un viaggio in mare portavano alle donne di famiglia un fazzolettone da un luogo lontano, ecco che i pattern si mischiavano e con loro anche il linguaggio dei disegni.

La scomparsa dei fazzoletti coincide con i mutamenti sociali e politici; disegni e colori sopravvivono negli accessori creati da Dezen Dezen, non a caso figlio d’arte, ma prendono altre forme e parlano altre lingue. Le bandane, come le sciarpe e le t-shirt, vengono scelte in base al gusto e agli abbinamenti; sopravvive una tradizione secolare, ma i fazzolettoni non parlano più d’amore.

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