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Sartoria Modolo

Corso Garibaldi 139/141, Orani (Nuoro)

Sartoria Modolo
Data/ora chiusura iscrizioni: venerdì 24 ottobre 2025 16:00:00

Laboratorio / Atelier

Un paese di duemila anime, le tradizioni che resistono. Orani, Nuoro: Barbagia. Nella casa con la facciata di pietra, che all’interno nasconde un cortile, ci sono due insegne. Modolo Sartoria è quella che guida i clienti, “Mastru de pannu” è quella che conserva la memoria. Francesco Modolo continua l’opera di suo padre Paolo, fondatore di una sartoria nata dalla passione e coltivata con testardo sacrificio; panni di pregiato velluto liscio o a coste e di ruvido orbace attendono di essere tagliati per diventare capi realizzati interamente a mano. Sui tavoli della grande sala le postazioni di lavoro sanno di artigianato puro: punti cuciti uno a uno, martingala, tasche con la pattina, occhielli, bottoni in filigrana d’argento forgiati dall’orafo del paese. Pantaloni da pastore e completi da cerimonia, abiti già finiti, giacche con l’imbastitura. E un quaderno, dove a penna sono annotate le misure dei clienti che inviano ordini da tutta Italia.  La vecchia macchina da cucire a pedali è ancora qui: ricorda Paolo, che l’ha usata fino all’ultimo giorno. Fu lui a realizzare l’abito per Francesco Cossiga con il quale (era il 1997) per la prima volta il velluto entrò in Parlamento.

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Sartoria Modolo

Corso Garibaldi 139/141, Orani (Nuoro)

Paolo Modolo in sartoria era arrivato bambino, a 11 anni e retribuzione zero; per questo lavoro, che era apprendistato, non era contemplato un salario, semmai un ringraziamento per averlo ottenuto. Dalle 8 del mattino alle 10 di sera c’era tempo abbastanza per imparare tutto. Il matrimonio e la famiglia da mantenere lo avevano portato in miniera, ma la passione per il cucito era rimasta, tanto da aprire una sartoria propria. Era il 1962: dall’alba alle quattro del pomeriggio cavava talco a colpi di piccone e fino a notte, poi, le mani diventate callose si facevano leggere per guidare l’ago e cucire i vestiti per tutto il paese. Dormendo poco ma sognando molto, a 49 anni era arrivato alla pensione e aveva potuto dedicarsi totalmente a quello che era il suo vero mestiere. Paolo, “il re del velluto”, se n’è andato nel 2024 dopo aver portato la sua arte nelle passerelle di Milano, Londra, Tokyo e nei guardaroba di tanti personaggi famosi, di professionisti della Sardegna e di tutta Italia, e di tante persone che amano semplicemente gli abiti fatti bene, su misura e con tessuti di prima qualità. La sua eredità è stata raccolta dal figlio Francesco, che la tiene viva e la fa crescere con uguale passione e identica maestria: dalla Sartoria Modolo escono abiti del miglior velluto, costruiti sulla taglia del committente e cuciti a mano fino all’ultimo dettaglio, indistruttibili capispalla di orbace (un cappotto può arrivare a pesare fino a quattro chili) realizzati con la lana delle pecore sarde. E poi cappelli, camicie, di lino e cotone, e abiti per il guardaroba femminile. La fama della sartoria ha superato i confini dell’isola: i pantaloni da pastore, adesso, li chiedono ovunque.

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