L'oro del Cadore, gli occhiali
29 settembre 2025
Il legame tra il Veneto e gli occhiali ha origini molto lontane; le prime lenti per correggere la vista venivano prodotte dai vetrai veneziani, e la prima rappresentazione pittorica di un paio di occhiali si deve a Tommaso da Modena, che li mette sul naso del cardinale francese Hugues de Saint-Cher, vissuto tra il 1200 e il 1263, in un affresco del 1352 che si ammira nella Sala del Capitolo dei Domenicani nel Convento di San Nicolò a Treviso.

Nel tempo, è stata Belluno a prendere il ruolo di leader in fatto di lenti, montature e di tutto ciò che ruota intorno al mondo dell’occhialeria, trasformando uno strumento correttivo in una voce potente del fashion e dell’economia.
La sede di Ma.Be. oggi è nella piazza di Calalzo di Cadore e dunque si trova esattamente nel cuore dei Distretto degli occhiali: proprio a Calalzo di Cadore, infatti con la stipula di un contratto, il 5 marzo 1878 nasce ufficialmente il Distretto bellunese degli occhiali.
Il contratto è quello siglato da Angelo Frescura, cadorino di Calalzo, con suo fratello Leone e Giovanni Lozza. Angelo Frescura, nato nel 1841, era stato un venditore ambulante di occhiali, poi aveva aperto a Padova una piccola bottega che vendeva, tra le altre cose, anche lenti. Quando cominciò a pensare a una sua produzione decise di farlo tornando a casa. Nel contratto del marzo 1878 le tre parti si erano divisi i compiti: Angelo Frescura, che aveva messo da parte del denaro, avrebbe finanziato l’impresa; suo fratello Leone si sarebbe occupato della produzione, Giovanni Lozza avrebbe progettato e costruito le macchine necessarie al lavoro. L’azienda portò avanti il suo percorso solo per otto anni; con la morte di Angelo Frescura il sogno andrò in frantumi e tutto dovette essere venduto: ma sarebbe rimasta ugualmente nella storia come la prima tra quelle che dopo un secolo avrebbero fatto del Cadore il Distretto dell’Occhialeria, un modello industriale unico, apprezzato e studiato in tutto il mondo.


Mariangela Bertagnin, che da sempre lavora nell’occhialeria come moltissimi suoi conterranei e che da 15 anni ha aperto la sua azienda Ma.Be., lo conferma: «Le collezioni si sviluppano partendo dall’idea, passando poi per il disegno, la prototipazione e infine la produzione. Una serie di attività concatenate che solo in Cadore è possibile realizzare con questa facilità perché ancora si trova tutto ciò che serve a portata di mano. Questo è in tutti i sensi un vero e proprio distretto produttivo».
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