FLA FlavioLucchiniArt Museum
Via Tortona, 27, Milano (Milano)
Flavio Lucchini Art
Museo
Più di duemila metri quadrati di spazio suddivisi in 18 stanze tematiche: in via Tortona 27, all’interno di Superstudio Più, c’è il FLA FlavioLucchiniArt Museum – trent’anni di lavoro di Flavio Lucchini artista e scultore, che dopo anni di incarichi editoriali importanti, iniziati negli anni 60 con Amica e Vogue Italia, ha deciso di studiare la moda da un altro punto di vista, come metafora della società sempre in evoluzione.
In occasione di ApritiModa 2024, il FLA FlavioLucchiniArt Museum propone la mostra PLISSÉ. Il plissé, tornato di tendenza nella moda contemporanea, è un tessuto che sembra trasformare ogni abito in un’opera d’arte. Le pieghe precise e regolari conferiscono movimento e fluidità, donando un tocco sofisticato a chi lo indossa. Cattura la luce e crea giochi di ombre dal sapore architetturale. Flavio Lucchini trasfigura il plissé nel gesso o nella resina, oppure nell’acciaio ricoperto di foglia d’oro, esaltando sia la struttura che la leggerezza. In mostra, nello spazio Atelier del Museo, bassorilievi e sculture che fissano per sempre la forma e rendono eterne le suggestioni e i ricordi legati agli abiti di Krizia, Issey Miyake, Yohji Yamamoto. Focus video su Miyake e il suo “Pleats Please”. La visita continua poi nello spazio sottostante, con oltre 650 opere esposte.
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FLA FlavioLucchiniArt Museum
Via Tortona, 27, Milano (Milano)
Il FLA FlavioLucchiniArt Museum - atelier, museo e associazione no-profit - raccoglie oltre 30 anni di sperimentazioni dell’artista Flavio Lucchini. 2000 metri quadri, 18 stanze tematiche, più di 650 opere esposte, che fanno capire quanto la Moda sia molto di più che un semplice vestito: una vera e propria “creazione”, un’espressione culturale, uno specchio della società, una testimonianza dei tempi. A partire dagli anni ‘60, Lucchini crea e porta al successo le più importanti riviste di moda italiane (da”Fantasia” ad “Amica”, “L’Uomo Vogue”, “Lei/Glamour”, “Moda”, “Donna” e altre), scopre i nuovi talenti della fotografia, della grafica e del giornalismo e tiene a battesimo sui suoi giornali tutti i più grandi stilisti. Per trent’anni è il più influente personaggio dell’editoria di moda italiana. Nel 1990 abbandona tutti i suoi incarichi per dedicarsi esclusivamente all’arte: sculture di grandi dimensioni, bassorilievi, quadri dipinti con tecniche tradizionali o sperimentali, digital painting dove il mouse si sostituisce al pennello, opere grafiche, piccoli o giganteschi totem. Sono tutti dialoghi tra Arte e Moda, a volte drammatici, visionari, preveggenti, a volte ludici, ironici, ingenui. E ancora, libri, cataloghi, poster, grafiche, stampi…
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