Blossom, gli sci su misura

29 settembre 2025

La tradizione dello sci artigianale in Italia risale ai primi decenni del Novecento: in quel periodo lo sport diventa sempre più popolare e la risposta per l’attrezzatura può essere solo quella del “fatto a mano”. Ed è proprio in Valchiavenna, oltre che nel Biellese, che inizia la produzione, affidata alle abili mani di falegnami e artigiani. Tra i primissimi a mettersi sul mercato c’è la fabbrica Persenico, che nasce nel 1906 ed è la diretta antenata di Blossom.

Lo sci era arrivato in Italia nel 1891 portato dall’ingegnere svizzero Adolfo Kind e dieci anni dopo, nel 1901, dalla sua passione era nato a Torino il primo sci club, a partire dal quale lo sport si era rapidamente diffuso. In realtà Kind aveva avuto il suo primo impiego italiano a Mira, nel Veneziano, in un’azienda che produceva sapone e candele; da lì era passato a Torino dove, nel 1890, aveva fondato una sua impresa per la produzione di stoppini per candele. Ancora oggi in via Monti a Torino si può ammirare il Villino Kind, l’abitazione in perfetto stile Liberty che l’ingegnere fece costruire per la sua famiglia. Nel salotto di quella casa, e nel giardino, diede le prime dimostrazioni di quello che si poteva fare con due assi di legno di frassino ai piedi: erano i cosiddetti “ski norvegesi”, evoluzione nordica dei pattini da neve, che si era fatto spedire alla ditta svizzera Jakober e con i quali, sul tappeto, spiegava agli amici l’ebbrezza delle curve.

I primi esperimenti all’aperto si svolsero al Parco del Valentino; la prima gita organizzata è datata 8 gennaio 1896 quando un gruppo di dodici pionieri capitanato da Kind salì a Gianeno in tram, e da lì raggiunse le frazioni più alte fino alla cima del Monte Cugno dell’Alpet: fu la prima discesa in sci documentata sulle montagne italiane. Nel 1901, in seno al Club Alpino Italiano, nacque lo Ski Club Torino, primo in Italia; nel gennaio  1906 venne inaugurata la "prima stazione alpina italiana" a Oulx, in Alta Valsusa, e nel mese di febbraio dello stesso anno si organizzò il primo corso di sci.  Lo stesso anno nasce la Persinico che decenni dopo porterà al trionfo la Valanga Azzurra. Da quella lunga e gloriosa esperienza sorgerà la Blossom, che ha nel nome il senso della ripartenza, di un nuovo inizio.

 Nella filosofia di questa azienda, per sciare non basta avere ai piedi un paio di sci; bisogna avere quel preciso paio di sci, progettato in funzione del peso, dell’altezza e delle capacità tecniche di chi li indosserà. Tenendo conto di quello che vorrà fare, soprattutto: gara? freeride? O magari Race Carve? E, nel caso: da curve strette o da curve lunghe? Gli sci Blossom sono decisamente figli del terzo millennio: il primo paio con questo marchio è uscito dal laboratorio nel gennaio del 2000. Venticinque anni dopo, nulla di quanto è artigianale è stato sacrificato. Il 70 per cento del prodotto continua a esser forgiato dalle mani dell’uomo.

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